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XXI edition // 31 July - 1 2 3 August 2024

L'arte di vivere in natura

a cura di Diego Giulietti

NOTA
Le informazioni e le tecniche spiegate in questo blog sono solo a scopo didattico/informativo. L’autore e l’editore declinano ogni responsabilità riguardo a possibili danni causati da un uso scorretto delle stesse

Viviamo in tempi “particolari” e di grandi cambiamenti, l’incertezza di questi anni ha causato in diversi modi e livelli un riavvicinamento alla natura stimolando anche l’interesse verso il mondo del survival, del prepping e del bushcraft.

Ma cosa si nasconde dietro questi termini?

Sostanzialmente sono 3 discipline che permettono con un diverso approccio di affrontare le situazioni di emergenza, che condividono una conoscenza di base, differiscono nella "specializzazione" ma sono interconnesse.

Guardiamole in dettaglio:

SURVIVAL (letteralmente sopravvivenza)

l’insieme di tecniche, conoscenze e attrezzatura, volte a fronteggiare uno scenario di pericolo/emergenza nell’immediato e di breve durata, permettendoci di metterci al sicuro o attendere che la situazione rientri nella normalità.

PREPPING (letteralmente prepararsi)

Nel prepping l’approccio è quello di prepararsi con largo anticipo alle emergenze e sul lungo periodo, attrezzando un rifugio o più di uno, con scorte di cibo, acqua, fonti alternative di energia, sistemi di comunicazione.

BUSHCRAFT (in sintesi l’arte di vivere nella natura)

Se nel survival e nel prepping lo scopo è quello di tornare ad una normale situazione di civiltà, nel bushcraft l'obiettivo è imparare a vivere immersi nella natura, ed è più vicino ad una filosofia di vita che ad una disciplina.

In questa rubrica ci occuperemo principalmente di Bushcraft ma con qualche sortita anche nel survival e nel prepping, vi illustreremo principi e tecniche, vi spiegheremo come riconoscere e sfruttare le risorse che madre natura ci dona.

Il primo punto che andremo a trattare è l’equipaggiamento, non tanto con una lista di attrezzature da portare, ma con il principio del come poi andrete a preparare il vostro kit.

Questo principio è quello delle 5C, una sigla inventata dal grande bushcrafter Dave Canterbury, per riassumere la base con cui preparare l’attrezzatura, basato non solo sulla sua esperienza personale ma sull’osservazione dei vecchi metodi usati da chi nei boschi passava la propria vita e traeva la proprio sussistenza.

L’abbreviazione 5C sta per:

  • Cutting Tools: attrezzi da taglio (coltelli, accette, seghe...) indispensabili per lavorare il legno, creare attrezzi, processare i viveri;
  • Cover Elements: elementi con cui coprirsi (coperte, teli,poncho, vestiti...), per proteggersi dagli elementi, creare rifugi, trasportare materiale;
  • Combustion Devices: strumenti per il fuoco (acciarino, esche, fiammiferi, accendini, fornelli...) il fuoco è essenziale non solo per riscaldarci, fornirci luce e sicurezza, ma anche per preparare il cibo, purificare l’acqua e preparare medicinali naturali;
  • Containers: contenitori (gavette, borracce metalliche, tazze chiudibili...) con cui trasportare l’attrezzatura in maniera sicura e che serviranno per cucinare, per raccogliere l’acqua e purificarla;
  • Cordages: cordame (di vario tipo e misura) non solo per legare l’equipaggiamento, ma per creare ripari e altre strutture che ci serviranno nella vita nel bosco.

Dobbiamo applicare il principio delle 5C ad ogni kit che andremo a preparare, dal piccolo kit di "sopravvivenza" che sta in tasca allo zaino da 3 o più giorni. Le differenze saranno nella quantità, nella varietà e nelle dimensioni dell’attrezzatura trasportata.

Nella foto seguente vi farò un esempio di kit "piccolo" dove riusciamo ad applicare le 5C con in più qualche extra, il tutto in una scatola ermetica di alluminio di soli 13x9x3,5 cm!

Per maggiore comprensione vi elencherò il materiale incluso seguendo le 5C:

  • Cutting Tools: un coltello a serramanico (con blocco di sicurezza) una sega a filo, un bisturi chirurgico;
  • Cover Elements: una coperta termica di 210x160cm (queste coperte oltre ad avere un grande potere riflettente del calore sono anche impermeabili e si possono usare per creare una leggera copertura);
  • Combustion Devices: acciarino con blocco di magnesio, del cotone imbevuto di cera (esca), un tubetto con della vasellina (usabile sia come esca sia per scopi medici), un assorbente interno (usabile sia come esca che per pulire le ferite);
  • Containers: scatola ermetica di allumino 13x9x3,5 cm (che contiene il kit ma svuotata può essere usata per cucinare), 2 preservativi (utili per raccogliere e trasportare acqua, ognuno può contenerne quasi un litro), foglio di alluminio 50x50 cm (sagomato può essere usato per cucinare), imbuto di carta (per raccogliere e filtrare l’acqua);
  • Cordages: 2 m di paracord, filo di rame (per legare e fare trappole), 5 ranger band (elastici ricavati da vecchie camere d’aria, per legare o come esca), 2m di nastro telato (per legare o per piccole riparazioni)

C’è spazio anche per degli extra:
bussola a bottone, 3 mini luci chimiche, una matita, foglio da blocknotes, una garza autoadesiva, una bustina di sale, una bustina di zucchero, piccola lampada led, kit cucito, pasticche potabilizzanti, 2 piccoli dadi da brodo, una salvietta disinfettante, kit da pesca.
Come vedete nonostante le piccole dimensioni riusciamo a coprire tutte le 5C.

Naturalmente un kit così piccolo non è pensato per il lungo periodo, ma comunque ci permetterà di affrontare la situazione. La vera differenza poi la farà la nostra volontà e il nostro “bagaglio” di conoscenze. Bagaglio che vi aiuteremo a incrementare mese dopo mese.

LE RISORSE NATURALI

Conoscere la natura, i suoi pericoli ma soprattutto le risorse che ci mette a disposizione è un aspetto fondamentale e tra queste risorse le piante hanno un ruolo essenziale: ci forniscono materiale da costruzione, sono fonte di cibo e anche medicinali. Impareremo a riconoscerle e ad utilizzarle al massimo, inizieremo da un albero presente nei nostri boschi e che è una vera e propria “miniera” di risorse.

Il Pino

Albero sempreverde dalla tipica forma a cono, cresce nelle sue numerose varianti dalle zone temperate alle foreste del nord. Il suo legno leggero, morbido e sufficientemente elastico è un buon materiale da costruzione facilmente lavorabile e discretamente robusto. Come combustibile brucia molto velocemente e ci fornisce anche il “fatwood”, una delle migliori esche per il fuoco che possiamo trovare in natura, ma approfondiremo quest’aspetto quando andremo a trattare l’accensione del fuoco.

Il suo frutto, la pigna, contiene semi (pinoli) dall’alto contenuto calorico, sono fonte di proteine, sali minerali e acidi grassi, possono essere consumati crudi ma sono deliziosi se arrostiti. Per estrarli dalla pigna matura basta metterla vicino al cuoco o un'altra fonte di calore per farla aprire e così potere accedere ai pinoli. La pigna stessa quando è giovane e verde può essere mangiata dopo una lunga bollitura. Le foglie sono a forma di ago in gruppi di 2‐3‐5 a seconda della varietà, sono ricchi di vitamina C e hanno proprietà diuretiche e depurative (aiuta la prevenzione dei calcoli renali ed è un aiuto contro la cistite). Possono essere usate per fare tisane e decotti, oppure masticatene un paio per togliere il senso di sete.

Ricetta: Infuso di aghi di pino

Prendete una manciata (10 o 20) di aghi di pino, preferibilmente “giovani” di colore verde acceso (vanno bene anche quelli verdi scuri ma avranno un sapore più amaro) spezzettateli se preferite e metteteli in una pentola con acqua e a fuoco basso fate sobbollire per almeno 10 minuti, poi lasciate in infusione a fuoco spento per altri 5 minuti, filtrate e se volete aggiungetevi un po’ di miele e godetevi il vostro infuso.

 

Al prossimo post e STAY WILD!

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