A dare inizio alla Notte Celtica di sabato 9 agosto sarà come da tradizione l’Accensione dei Fuochi Sacri. Il rito simbolo della Festa sarà accompagnato dalle suggestioni sonore di Musical Box e, a seguire, dalle melodie eteree e dalle chitarre grintose dei Kalandra.

MUSICAL BOX | MARCHE
Musical Box è la naturale evoluzione dell’originario progetto Acoustrings di Luciano Monceri: agli strumenti a corda quali la chitarra acustica, l’arpa celtica, la nyckelharpa svedese e il morin khuur mongolo, protagonisti della precedente esperienza in solitaria, si aggiungono le particolari sonorità dell’hang drum, del didgeridoo e delle percussioni di Francesco Bigoni. Musical Box è dunque un grande contenitore sonoro, una sorta di scatola magica dove trovano spazio vari generi musicali fra composizioni originali, musiche tradizionali, improvvisazioni, reinterpretazioni di colonne sonore e dei grandi della musica d’autore. Suggestioni sonore magnetiche ed eclettiche destinate a impreziosire la maratona dei concerti 2025.

Luciano Monceri: chitarra acustica, arpa celtica, nyckelharpa, morin khuur
Francesco Bigoni: hang drum, didgeridoo, percussioni

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KALANDRA | NORVEGIA
Melodie eteree e chitarre grintose, paesaggi musicali crudi e inquietanti, un sound che abbraccia le note nordiche più malinconiche e si muove organicamente fra progressive, pagan folk e post-rock. I Kalandra fanno il loro ingresso ufficiale nella storia del Festival con il concerto dei concerti, quello che, all’accensione dei falò, segna l’inizio della mitica notte celtica. Tanto evocativa e spirituale, quanto calata nel profondo dell’oscurità dei sensi, la band scandinava da milioni di visualizzazioni su YouTube, è divenuta famosissima per aver composto ed eseguito due brani della colonna sonora della serie HBO “Beforeigners” e la soundtrack del celebre videogioco “Kingdom Two Crowns: Norse Lands”. “A Frame of Mind” del 2024 è il suo secondo album in studio dopo quello di debutto, “The Line” nel 2020. Un viaggio introspettivo, ricco di ricordi e suggestioni che porta alla luce lo stato d’animo della sua musica, spostando al contempo il baricentro in avanti verso nuove vette.

Katrine Ødegård Stenbekk: voce
Jogeir Daae Maeland: chitarra
Florian Bernhard Döderlein Winter: chitarra
Oskar Johnsen Rydh: batteria

Il rito dell’accensione dei fuochi sacri trae origine dalla cultura degli antichi Celti: nella notte che segnava la fine della stagione calda e l’inizio di quella delle tenebre e del freddo, fra il 31 ottobre e il 1 novembre, i Celti credevano che tutte le leggi dello spazio e del tempo venissero annullate e che il mondo degli spiriti potesse così unirsi al mondo dei viventi. Per allontanare gli spiriti maligni dai villaggi allora veniva spento ogni focolare. Spettava ai Druidi il compito di accendere il Nuovo Fuoco, sulla cima di una collina, in mezzo alle querce (albero considerato sacro). Attorno a questo si danzava e cantava fino all’alba, quando il trapasso dalla stagione solare a quella delle tenebre era compiuto. Così i Druidi si recavano presso le famiglie donando loro le ceneri ardenti del Nuovo Fuoco per riaccendere quello domestico, in segno di speranza e ritorno alla vita.