NOTA
Le informazioni e le tecniche spiegate in questo blog sono solo a scopo didattico/informativo. L’autore e l’editore declinano ogni responsabilità riguardo a possibili danni causati da un uso scorretto delle stesse
FORMA MENTIS
Precedentemente abbiamo introdotto il principio delle 5C riguardo l’equipaggiamento, ma è solo la punta dell’iceberg o come piace dire a me, la fronda dell’albero. Questo perché l’equipaggiamento è solo l’ultima parte di una struttura a piramide o di un albero. Alla base, alla radice di quest’albero c’è la nostra volontà, la nostra visione dell’insieme, tenendo in mente sempre queste 3 domande: chi siamo, dove siamo e che cosa dobbiamo fare? Rispondendo a queste riusciremo ad affrontare la situazione al meglio, a sviluppare una "radice" robusta che ci renda saldi anche nei momenti difficili. Da qui dobbiamo far crescere un forte tronco e questo lo facciamo aumentando le nostre conoscenze; la conoscenza è il primo e insostituibile dei nostri strumenti, potremmo perdere o dimenticarci l’equipaggiamento, ma la conoscenza l’abbiamo sempre dietro e ci permette addirittura di crearli gli attrezzi. Dal tronco si sviluppa la chioma con tutte le sue diramazioni, e in questa parte si trova l’equipaggiamento che appunto più è variegato più è utile, ma come detto poco prima tutti i kit di questo mondo sarebbero inutili senza la conoscenza.
Quindi ogni volta che ci prepariamo per il nostro viaggio in natura prima di tutto ponetevi le 3 domande, assicuratevi di avere la conoscenza e infine preparate il vostro kit.
NON SOLO BUSHCRAFT…
La montagna e la natura possono essere vissute in maniera molto diversa, in questi ultimi 2 anni complice la particolare situazione in cui ci troviamo molte persone si sono spinte (per svariati motivi) a riscoprire la gioia di stare tra boschi e monti, ma questo ha portato anche ad un alto numero di incidenti più o meno gravi, molti dei quali con un minimo di conoscenza e preparazione si sarebbero potuti evitare.
Quindi in queste prossime righe vorrei darvi qualche consiglio visto che con l’arrivo della bella stagione in molti torneranno lungo i nostri sentieri.
Personalmente vado in montagna con uno zaino da 25L abbastanza pieno, ma questo significa anche peso, peso che il 90% degli escursionisti non vuole/ non ha necessità di portare. Questo perché hanno finalità diverse dalle mie, ed è giusto così.
Nelle escursioni anche le più “semplici” o “classiche” può accadere l’imprevisto e rimanere bloccati o perdersi, magari per il sopraggiungere di una nuvola bassa che toglie visibilità o per un piccolo infortunio. Naturalmente la prima cosa da fare in certi casi è quella di avvertire il soccorso e le autorità (è saggio anche lasciare detto a familiari o amici il sentiero che si va a percorrere) rimanere fermi dove vi trovate e cercare di farvi localizzare.
Cosa portare dunque? Ecco alcuni consigli seguendo il principio delle 5C, come cutting tools un buon coltello anche di piccole dimensioni o meglio ancora una pinza multiuso o anche il classico coltellino svizzero (ma deve essere di buona fattura) alcuni di questi hanno anche in dotazione un acciarino in ferrocerio andando a coprire anche un’altra C le combustion devices.
una “emergency bivy bag” ovvero un coperta isotermica ma fatta come un sacco a pelo, che in caso di emergenza può fare la differenza mentre aspettate i soccorsi, offre una buona copertura dagli elementi conservando il calore corporeo, meglio ancora una tenda d’emergenza fatta sempre di materiale isotermico. Sono soluzioni molto efficienti rimanendo leggere da trasportare e anche poco voluminose, scegliete quelle con colorazioni vivaci come in foto, saranno facilmente individuabili dai soccorsi, inoltre mote hanno in dotazione anche un fischietto utilissimo per segnalare la propria posizione.
Un borraccia di acciaio (evitate quelle colorate o i thermos) ci permetterà di raccogliere ulteriore acqua e potremmo usarla sul fuoco per bollirla o per permetterci di preparare del the o dei decotti, ma è consigliabile portare anche qualche pasticca potabilizzante, che nel giro di 10 minuti può darci acqua potabile senza bollitura
Combustion devices e cordage:
un accendino e un metro di paracord o al massimo 2 in questo caso saranno sufficienti.
È bene portarsi sempre dietro anche un piccolo pronto soccorso.
Tutto il materiale qui elencato occuperà poco spazio e avrà un peso di circa 2kg (con la borraccia piena) e potrà esservi molto utile, ma tenete a mente che la prima cosa che dovete portare con voi è la prudenza, ricordate: la natura è una maestra severa, prima ci mette alla prova poi ci spiega la lezione. Rispettatela sempre!
Attenzione: quando si raccolgono piante a scopo alimentare (come per i funghi) è necessario essere ASSOLUTAMENTE sicuri di ciò che si sta raccogliendo, se non lo siete, non raccoglietele e non usatele.
Inoltre in alcune zone come i parchi nazionali è assolutamente vietato estirpare qualsiasi tipo di pianta, informatevi sempre sulle leggi e regole dove vi trovate.
La corteccia
Gli alberi ci danno legno per il fuoco e per costruire, foglie, semi e frutta come nutrimento, ma c’è un'altra parte che possiamo usare per entrambi i “ruoli”, la corteccia. Essa può essere usata a seconda delle caratteristiche dell’albero per fabbricare per esempio tegole per un rifugio o per realizzare contenitori,
molti alberi hanno una corteccia interna chiamata anche “cambio” commestibile.
Togliete un pezzo di corteccia vicino alla base della pianta o dalle radici esposte, pelate il cambio interno con un coltello, può essere consumata cruda, bollendolo otterremo una gelatina nutriente e digeribile, può essere arrostito, quello di pino e abete, tagliato a strisce si può arrostire facendolo diventare croccante e gustoso, arrostendo quello di altri alberi e polverizzandolo si ottiene una buona farina.
Gli alberi con la corteccia commestibile sono:
Il pino, l’abete, la betulla, il pioppo, l’acero, il salice, l’olmo e il tiglio.
La rosa canina
Arbusto molto diffuso nelle nostre montagne, è una pianta medicinale molto apprezzata fin dall’antichità, è possibile sfruttare quasi ogni parte della pianta, i falsi frutti (rossi, carnosi dalla forma allungata maturano in autunno) estremamente ricchi di vitamina c, possono essere consumati crudi masticandoli, oppure spremendone la polpa (mangiati in questo modo hanno un leggero effetto astringente e proprietà vaso protettrici), bolliti per farne sciroppi e dolci marmellate.
Le foglie insieme ai fiori vengono usate per fare tisane e le radici per i decotti, entrambi con proprietà decongestionanti (vie respiratorie), antinfiammatorie per le vie urinarie.
Gli impacchi per lenire la pelle arrossata.
Infuso: prendete una piccola manciata di falsi frutti freschi, togliete la parte scura alla fine, apriteli e togliete i semi, bollite 250ml di acqua spegnetela e metteteci dentro i frutti preparati, lasciate in macerazione per 10/15 minuti, filtrate e consumate
Tisana: va preparata con foglie e frutti essiccati, fate bollire l’acqua , poi mettete le foglie e i frutti per 10 minuti, filtrate e consumate.
Bevanda vitaminica: la vitamina C è termosensibile e perde parte delle sue qualità sopra i 35/40 gradi, quindi per ottenere una bevanda col massimo contenuto di vitamina C seguiremo questo procedimento: faremo bollire 1 litro di acqua, lo lasceremo raffreddare fino alla temperatura di 30 gradi circa (regolatevi usando come riferimento il vostro calore corporeo) poi mettete i falsi frutti freschi (un pugno) e ripuliti come per l’infuso, lasciate macerare al buio per 8/10 ore, filtratela e consumatela fredda o al massimo tiepida, se disponibile mettete del miele (anche esso termosensibile) a inizio macerazione , otterrete così una bevanda ricostituente ed immunostimolante.
Al prossimo numero e STAY WILD!