XXI edizione // 31 luglio - 1 2 3 agosto 2024

Cammino Francescano della Marca (Parte II)

di Maurizio Serafini

Cammino Francescano della Marca

A piedi da Assisi ad Ascoli Piceno ripercorrendo il viaggio del 1215 che San Francesco fece nelle Marche del Sud per le sue predicazioni e attraversando la terra in cui furono compilati i Fioretti.

Come annunciato nel precedente articolo, completiamo i suggerimenti sul principale percorso pedonale che attraversa l'altopiano di Colfiorito: il Cammino Francescano della Marca.
Questa volta, in partenza dal Montelago Celtic Festival, il tracciato si snoda interamente in territorio marchigiano fino alla città di Ascoli Piceno. Sono 6 tappe da percorrere a piedi o in bicicletta attraverso uno dei territori più battuti e amati da San Francesco, circa otto secoli fa

IL FRANCESCANESIMO NELLE MARCHE

Il francescanesimo delle Marche è un tesoro di inaspettata ricchezza. Va detto, per subito intuirne la portata della cosa, che le Marche sono come la seconda ala di farfalla del francescanesimo che, nato in terra umbra, è poi letteralmente “fiorito” come fenomeno storico e religioso nella Terra dei Fioretti.
I Fioretti di San Francesco, ad esempio, scritti dal marchigiano fra’ Ugolino da Montegiorgio, costituiscono una delle opere letterarie più lette e tradotte. Così si legge in questo testo che vede proprio nelle Marche l’ambientazione di numerosi eventi: «La provincia della Marca di Ancona fu anticamente, a modo che il cielo di stelle, adornata di santi ed esemplari frati, li quali a modo di luminari di cielo, hanno alluminato e adornato l’Ordine di Santo Francesco e il mondo con esempi e con dottrina» (capitolo 42).

CON I BAMBINI

Il Cfm può essere una delle esperienze educative e formative per i vostri figli, per abituarli a vivere tra la gente e a contatto con la natura. Otto giorni di cammino insieme non sono né troppi né pochi per dare un segno forte e un metodo di approccio alla vita adulta. Molto gettonati per i piccoli viandanti sono le cascate del Menotre, il birdwatching alla palude di Colfiorito, la visita alla Botte dei Da Varano all’altopiano di Colfiorito, il museo paleontologico di Serravalle di Chienti con fossili autentici di animali preistorici, la centrale idroelettrica di Gelagna Bassa, il Giardino delle Farfalle a Montalto di Cessapalombo, i guadi del Fiastrone e del Chiaro, i musei del Martello e delle Armi Antiche a Sarnano e la visita del centro storico di Ascoli Piceno, all’arrivo, con il trenino.

CAMMINARE IN COMPAGNIA

Se non ve la sentite di camminare da soli o preferite comunque percorrere il Cfm in compagnia e senza preoccupazioni, l’Associazione Viandante di Tolentino (MC) organizza diverse edizioni comunitarie durante l’anno. L’organizzazione provvede alla prenotazione di tutti i servizi, al trasporto bagagli, al furgone di appoggio, alle guide e accompagnatori e al programma degli eventi culturali e turistici durante il percorso. Per saperne di più www.viandante.eu o nella pagina Cammini di gruppo del sito www.camminofrancescanodellamarca.it

Castello di Beldiletto

TAPPA 3 MONTELAGO CELTIC FESTIVAL – POLVERINA

Tappa lunga di quasi 27 km che entra da subito in territorio marchigiano toccando il punto più alto dell’intero cammino a 967 mslm. Da non perdere i tesori nascosti del comune di Serravalle di Chienti ovvero le monumentali opere di bonifica Condotto Romano e Botte dei Varano e il museo Paleontologico con fossili di animali preistorici, visitabili solo su prenotazione al 339.6372706 gmpgaia@gmail.com. Sosta imperdibile quella al mulino di Gelagna bassa per una visita alla vecchia centrale idroelettrica dei primi ‘900 e poi full immersion nei borghi colpiti pesantemente dal terremoto del 2016: Muccia, delizioso centro medievale, e Valfornace ricco di vestigia in restauro come il Convento di San Francesco, fondato dallo stesso santo e citato nei Fioretti per il miracolo del pozzo, e il Castello di Beldiletto. Fine tappa in relax nel bosco costeggiando il lago di Polverina.

TAPPA 4 POLVERINA – MONTALTO DI CESSAPALOMBO

Giornata di cammino non troppo lunga, 19 km, ma intensa per via delle belle chiese e dei numerosi castelli collegati tra loro da sentieri immersi nel verde. Si comincia da San Giusto in San Maroto, uno dei monumenti più importanti del romanico marchigiano, per incontrare successivamente la chiesa rupestre di Madonna del Sasso. E poi via alla sfilata dei castelli: Pievefavera, arroccato come presepe sul lago di Caccamo, Croce, protetto e nascosto dalla boscaglia, Vestignano, con i suoi inconfondibili torrioni, vicoli e archivolti, per chiudere con Montalto panoramico e spettrale dall’alto dei suoi ruderi. Negli ultimi chilometri di cammino si transita sul Sentiero dei Partigiani costellato dalle lapidi che ricordano un cruento eccidio avvenuto nel 1944.

Santuario di San Liberato

TAPPA 5 MONTALTO DI CESSAPALOMBO – SARNANO

18 km di grande impatto naturalistico percorsi in gran parte nel territorio protetto del Parco Nazionale dei Monti Sibillini fino al centro medievale e termale di Sarnano. Le gole del Fiastrone rappresentano il punto più selvaggio dell’intero Cfm. Ma attenzione: se dovesse piovere o non ve la sentite di affrontare il ripido e insidioso sentiero verso le gole c’è una variante comoda e sicura che ve le fa evitare. Le storie dei carbonai e dei pastori si intrecciano con quelle di San Francesco che qui passò lasciando dietro di sé il segno tangibile delle sue predicazioni: nel territorio sarnanese furono infatti scritti i Fioretti e il convento di San Liberato, dove si transita, è uno dei luoghi più importanti della diffusione francescana in Italia.

TAPPA 6 SARNANO – COMUNANZA

Percorso pedemontano di circa 22 km con continua panoramica sulle vette del Parco Nazionale dei Monti Sibillini. Sentieri medievali e strade romane con ampi tratti di basolato interamente immersi nel bosco, ponti pedonali a schiena d’asino come quello di San Giacomo a precipizio sulla forra del fiume Tenna o come quello romano, aereo e sottile, sul torrente Vetemastro. Tre valli con tre fiumi (Tennacola, Tenna e Aso), tre province (Macerata, Fermo e Ascoli Piceno) e tre centri storici da scoprire: Sarnano, Amandola e Comunanza, famosi per l’accoglienza e per le specialità gastronomiche territoriali.

TAPPA 7 COMUNANZA – VENAROTTA

Una tappa di 21 km senza strappi di dislivello che si sviluppa per gran parte in sentieri boscosi che attraversano territori pochissimo antropizzati e quindi privi di servizi. Si percorrono diversi chilometri immersi nel silenzio e quando se ne esce saranno le alte radure panoramiche a fare da belvedere sui monti Sibillini, sui Monti della Laga e sul Gran Sasso. Si incontra il centro di Palmiano, il comune più piccolo del Piceno e si arriva a Venarotta, comune francescano vocato per l’accoglienza dei pellegrini. Qui uno dei primi ostelli comunali del Cfm è stato ricavato da un antico convento fondato dallo stesso San Francesco nel 1220.

TAPPA 8 VENAROTTA – ASCOLI PICENO

Giornata di cammino breve, solo 16 km, ma intensa. Si arriva alla città di Ascoli Piceno senza mai passare per strade trafficate e seguendo lo sviluppo della valle del torrente Chiaro che dovremo guadare due volte. Dalla campagna direttamente al centro della città bianca dalle cento torri. L’ingresso monumentale di porta Solestà dal ponte Augusteo ha un sapore antico e ci permette di entrare tra le meraviglie di questa architettura di travertino. Imperdibili piazza del Popolo con la chiesa di San Francesco e la cattedrale dedicata al patrono Sant’Emidio in piazza Arringo, meta finale del nostro cammino, dove si può ritirare il testimonium.

BRETELLA VENAROTTA – MONTEDINOVE

Giunti a Venarotta c’è la possibilità di aggiungere una tappa extra di 20 km di grande fascino che permette di raggiungere alcuni luoghi francescani degni di nota come Poggio Canoso con l’eremo di San Francesco e Montedinove. Il sentiero è interamente segnalato con lo stesso logo del Cfm ma riporta il diverso acronimo VM. L’aspetto segnante della tappa è l’attraversamento dei paesaggi lunari del Monte Ascensione caratterizzati dagli argillosi calanchi che spesso si superano da crinale in crinale. L’arrivo al nido d’aquila di Montedinove, dopo un’erta ascesa, permette uno dei più bei affacci sulle Marche.

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